PIANTE NELLA BIBBIA
CUMINO
«Guai a voi, scribi e farisei ipocriti, che pagate la decima sulla menta, sull’anéto e sul cumìno, e trasgredite le prescrizioni più gravi della Legge: la giustizia, la misericordia e la fedeltà» Matteo 23,23
In questo passaggio Gesù critica l’ipocrisia dei farisei che si presentano a pagare la decima con erbe comuni come la menta e semi piccoli che richiedono poca cura come il cumino, simulando virtù morali, devozione religiosa, e in genere buoni sentimenti, buone qualità e disposizioni, per guadagnarsi simpatia e favori di un Dio, con offerte dettate dal calcolo e dall’interesse.
"Non stare vicino ad una pianta avvizzita. Prendi subito dell'acqua"
LA FARMACIA DI DIO
Il cumino è una pianta erbacea della famiglia delle Apiaceae (ombrellifere). E’ una pianta annuale con fusto alto da 24 a 40 cm, maggiormente ramificato nella parte superiore. Ci sono vari tipi di cumino: il cumino siriano, il cumino dei prati (quello che si usa comunemente in cucina), quello persiano e la Nigella sativa o cumino nero.. Qualunque sia il vostro preferito, ogni cumino ha la stessa azione carminativa. Cosa significa «azione carminativa» è presto detto: si definiscono carminative droghe vegetali in grado di alleviare disturbi legati alla distensione del tratto gastrointestinale. Non è ancora chiaro? Ebbene, le droghe carminative sono in grado di interferire con la formazione di aria e promuovere l’eliminazione di gas intestinali grazie a fenomeni di flatulenza e meteorismo, mediante un’azione di rilassamento della muscolatura liscia del tratto gastrointestinale. Mi vien da pensare che i farisei lo sapessero, visto che, guarda caso, menta, cumino, anice, ovvero le piante che hanno portato per la decima, sono tutte carminative e hanno tutte la stessa azione antigonfiore: il finocchio ha attività miorilassanti e il mentolo inibisce la contrattilità della muscolatura liscia dell’intestino.
Cumino sembra derivi dalla parola sumerica “gamun” o dall’arabo “kam-n”, secondo una leggenda antica sembra che la parola derivi da Kerman, una piccola cittadina maggior produttrice di cumino all’epoca dei Persiani. A questo proposito esiste un’espressione “portare cumino a Kerman” per dire che si sta facendo una cosa inutile.
La pianta da cui deriva prende il nome di Cuminum cyminum L. ed è originaria della Siria, i fiori sono di colore bianco o rosa più o meno intenso. Sono raccolti in ombrelle molto irregolari. I frutti sono acheni, contengono un singolo seme, hanno forma allungata e sono molto aromatici.
Inoltre, i semi hanno forma allungata e sono di colore marrone con una gradazione dorata. Hanno un aroma intenso, pungente e leggermente piccante. Del cumino si usano i semi messi a maturare e poi a seccare. Fin dai tempi antichi, soprattutto in India veniva impiegato per le sue proprietà sui capelli, poiché può aiutare a diminuire la formazione delle doppie punte e della forfora. Se utilizzato come decotto, quindi per fare degli impacchi sui capelli, può apportare maggiore lucentezza e brillantezza, idratare il cuoio capelluto e rendere i capelli morbidi. Anche la pelle può godere dei benefici del cumino. Dato che è ricco di vitamina A, C, E, ha un possibile effetto “anti-age”, può aiutare a favorire la stimolazione della produzione di collagene.