E' partita dalle isole Samoa nel Pacifico, e poco dopo dalle Figi, la 'staffetta' di 147 paesi e territori attorno al mondo, dove oltre 5.000 città e molte migliaia
di monumenti, da Castel Sant'Angelo a Roma al grattacielo più alto del mondo a Dubai, dalla Torre Eiffel al Cristo Redentore di Rio de Janeiro, sono restati al buio per un'ora per richiamare
l'attenzione sui problemi del clima, sull'utilizzo dell'energia sostenibile e sugli stili di vita 'a basso consumo di carbonio' per l'Earth Hour 2012 del Wwf.
L'appuntamento italiano per l'ora della Terra e' stata il 31 marzo dalle 20,30 alle 21,30. In Italia hanno aderito all'Earth Hour 350 comuni e a dare il via allo
spegnimento italiano delle luci è stato il primo ballerino della Scala Roberto Bolle a Roma, a Castel Sant'Angelo. Fra gli altri monumenti che si sono spenti lungo la penisola, la Cupola di San
Pietro, il Quirinale, piazza San Marco a Venezia, la Torre di Pisa, Duomo, Battistero e Ponte Vecchio a Firenze, la Mole Antonelliana di Torino, a Milano il palazzo del comune e il Castello
sforzesco, la Basilica di San Francesco ad Assisi, i Sassi di Matera e la Valle dei Templi di Agrigento. Ha aderito anche il minisrtero dell'Ambiente.
L'evento è nato nel 2007 solo per Sydney su iniziativa del Wwf, e quest'anno ha previsto una partecipazione record di 1,3 miliardi di persone, una su sette della
popolazione mondiale, che hanno spento le luci e gli impianti non essenziali.
Fra le new entry di quest'anno Libia, Algeria, Bhutan e Guinea francese.
Dalle isolette del Pacifico vicine alla linea della data, che già letteralmente affondano a causa del sollevamento dei mari, il testimone è passato alle nazioni
dell'Asia per continuare attraverso l'Europa e l'Africa fino alle Americhe, e si è concluso nelle isole Cook. L'avamposto più a sud è stata la base antartica australiana di Davis, dove anche si
sono spente le luci, anche se non il riscaldamento. Anche la stazione spaziale internazionale, in orbita attorno alla Terra a 400 km di quota, ha spento o abbassato le luci non essenziali e ha
trasmesso un commento dal vivo per bocca dell'astronauta olandese Andre Kuipers.
Cinque anni fa a Sydney spensero le luci per un'ora 2,2 milioni di case e aziende, e 'l'Ora della Terrà divenne globale già l'anno successivo, con la partecipazione
di 50 milioni di persone in 35 Paesi. Lo scorso anno i paesi partecipanti sono erano saliti a 128 con 4616 città, facendo della Earth Hour 2011 la più grande iniziativa globale della storia per
contrastare il cambiamento climatico. Principali temi della campagna di quest'anno, la consapevolezza che il fabbisogno mondiale di cibo ha vaste implicazioni energetiche e quindi l'importanza
delle energie rinnovabili, e il contrasto all'idea che la sostenibilità debba passare in seconda linea in tempi economici difficili. "Ciascuno di noi svolge un ruolo importante nel fare la
differenza nel mondo in cui viviamo", ha detto da Sydney il cofondatore e direttore globale di Earth Hour, Andy Ridley. "Quando le luci si spengono, celebriamo il nostro impegno verso il pianeta,
e ispiriamo tutti quelli attorno a noi ad agire con noi"
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