FAQ

(Frequently Asked Questions)

Domande frequenti

Chi sono i battisti?

I battisti sono una confessione cristiana. I battisti sono cristiani protestanti, che praticano il battesimo dei credenti, per immersione, a chi fa professione di fede. La chiesa, o meglio dire, le chiese battiste sono congregazionaliste e separatiste.


Cosa significa congregazionalisti?

Congregazionaliste significa che ogni comunità locale è autonoma. Significa che i credenti di quella comunità – anche se è piccola -  riuniti in assemblea decidono su tutti gli aspetti della vita comunitaria: eleggono i loro pastori, “anziani” e diaconi, e prendono tutti insieme le varie decisioni.


Cosa significa separatisti?

Con il termine separatisti si vuole indicare che la chiesa non è asservita allo stato. I battisti hanno una concezione di separazione tra la Chiesa e lo Stato, ciascuno nel proprio ambito. I fedeli pagano di tasca loro il “trattamento economico” e/o le spese dei pastori e quelle per il culto e la manutenzione delle chiese. Infatti l’8%° è stato infine accettato solo per opere di solidarietà sociale in Italia e all’estero e per attività culturali.

 

Chi sono i membri di una comunità?

Sono i credenti battezzati e/o provenienti da altre chiese evangeliche che si iscrivono in quella comunità, e accettano gli ordinamenti battisti.  La loro caratteristica, oltre l’organizzazione delle comunità che abbiamo detto, è, in primo luogo la professione di fede cristiana, che si esprime attraverso il battesimo del credente -  che avviene per immersione -  e che viene fatto in età già adulta, come atto di scelta consapevole di fede. Ovviamente, c’è una preparazione biblica e teologica, affinché questa scelta sia fatta il più consapevolmente possibile, e un principio essenziale, che è quello del rispetto della libertà di coscienza.


Cosa vuol dire che i battisti sono cristiani protestanti?

Vuol dire che, con i cattolici e gli ortodossi hanno in comune la Bibbia (Antico e Nuovo Testamento), osservano i Dieci Comandamenti di Mosé, recitano la preghiera che ci ha insegnato Gesù, cioè il Padre Nostro, e condividono il “Credo” – che contiene in sintesi i dogmi, cioè le verità di fede a cui è tenuto credere un cristiano.

 

Battisti, valdesi e metodisti.

Valdesi e metodisti sono cristiani che appartengono alla famiglia delle chiese nate dalla Riforma del XVI secolo: protestanti o evangeliche. Sono i cugini dei battisti.

Il movimento valdese è presente in Italia sin dal Medioevo ed ha vissuto nelle valli del Piemonte occidentale fino al 1848. I metodisti, chiesa sorta in Inghilterra nel XVIII secolo con larga diffusione nel mondo, sono presenti in Italia dall'Ottocento. I battisti nascono con il fermento della Riforma Protestante.


Le due chiese valdese e metodista, hanno stipulato nel 1975 un Patto di integrazione, dando vita ad una "Chiesa evangelica valdese - Unione delle chiese metodiste e valdesi".

I battisti sono uniti ai valdo-metodisti dal 1990, anno in cuisi sono svolte quattro grandi Assemblee congiunte, le “Assemblea-Sinodo”, che hanno votato il reciproco riconoscimento dei ministeri (per cui ad esempio un pastore valdese o metodista può essere eletto in una chiesa battista e viceversa) e che hanno affrontato di volta in volta i problemi comuni. Il “progetto BMV “(battisti-metodisti- valdesi) è una particolarità italiana e un primato. Insieme vengono gestiti alcuni importanti settori: la casa editrice Claudiana e il settimanaleRiforma, mentre i giovani battisti, metodisti e valdesi frequentano la Facoltà valdese di Teologia, per la formazione dei nuovi pastori.


Che differenza c’è tra cattolici e protestanti? 

I protestanti considerano solo una la fonte della Rivelazione di Dio: la Bibbia. E per questo prendono anche il nome di evangelici.

I cattolici invece oltre alla Bibbia considerano fonte di Verità anche la “tradizione”, cioè l’insieme delle dottrine enunciate dai Concili e dai papi nel corso dei secoli.  Questa frattura avvenne in occasione del Concilio di Trento (1545-1563). Inoltre, pur con varie differenziazioni interne, i protestanti non hanno una gerarchia, e non hanno una autorità suprema, se non quella delle loro organizzazioni elettive (assemblee o sinodi), sempre soggette a possibili revisioni e nella salvaguardia della libertà di coscienza dei singoli. Infatti, secondo la Riforma, principio fondamentale è “Ecclesia sempre reformanda”: la Chiesa è sempre soggetta alla possibilità e al dovere di riformarsi.


 

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